Una canzone del gruppo rock negrita recitava :”E intanto il tempo passa e non gli frega niente, di te che sopravvivi come un deficiente”.
Ricordo il significato di quella canzone, che, in sintesi faceva il punto della situazione sulla comunicazione di massa, sulle televisione, sulla situazione generale nella quale siamo immersi e su quanto possa essere implacabile a volte il tempo perché lo vedi andare via, lo vedi “fuggire via”.
Ricordo quando nell’estate del 2010, il sottoscritto, stanco di parlare e di arrabbiarsi per le condizioni in cui versava la città (sporcizia, degrado, assenza delle istituzioni) decise, insieme ad un buon numero di amici di creare un gruppo che di lì a poco sarebbe diventato “Palermo Indignata”.
Questo gruppo nasceva per discutere delle tematiche di maggiore importanza per la cittadinanza, per dare sfogo anche alle frustrazioni di cittadini che avrebbero voluto dare una mano per dare una scossa, per migliorare le condizioni di una Palermo che somigliava, col passare del tempo, ad una bella statua lasciata in uno scantinato pieno di ragnatele e di ricordi dei tempi che furono.
Pulizie di piazza, iniziative contro il parcheggio selvaggio, sul tema dei parcheggiatori abusivi, passeggiate che attraversavano i tanti monumenti abbandonati, eventi sulla mobilità, interviste a rappresentati delle istituzioni su temi quali la raccolta differenziata, le isole pedonali, la rivalutazione dei beni confiscati e tanto altro.
E intanto il tempo passa, e se qualcosa è stato fatto in questi anni è grazie soprattutto a chi ha creduto nel risveglio delle coscienze, nella possibilità che questa città possa tornare ad essere una perla del mediterraneo, crocevia di culture, di civiltà e di aromi che tutto il mondo ci invidia.
Ecco che mentre il tempo passa si alternano sensazioni contrastanti, cozzanti: la soddisfazione di aver partecipato alla costituzione del comitato per la pedonalizzazione di una parte di via Maqueda, progetto osteggiato da chi non credeva ad una nuova idea di città, che adesso sta dando alla luce i suoi meravigliosi frutti, sotto gli occhi di tutta la cittadinanza e dei turisti di tutto il mondo; la rabbia per le inefficienze che ancora oggi dopo il passaggio di campana ad un’altra amministrazione rimangono invariate, la gestione dei rifiuti, la bassissima percentuale di raccolta differenziata, il porta a porta esteso solo ad una circoscrizione, la mancata realizzazione del decentramento amministrativo, l’occasione persa delle consulte civiche, non ancora attivate (ad esclusione della riuscita consulta delle culture), il mancato coordinamento fra società che si dividono compiti che potrebbero essere gestiti da una sola azienda (potatura delle piante e giardini e raccolta delle foglie risultanti da quest’ultima), le barriere architettoniche che non ci fanno ancora dire a gran voce che Palermo è una città per tutti!

Di una cosa sono sicuro, da un lato alcune sensazioni possono generare sconforto, da un lato è proprio da questo stridere che nasce la voglia di spingere un vagone pesante che da solo non può andare avanti, la voglia di chiedere aiuto anche a chi ha lo stesso modo di concepire una città più vicina ai singoli cittadini, che renda tutti un po’ più partecipi delle decisioni di chi ci amministra e che ha ricevuto il mandato da elezioni democratiche.
Ebbene, intanto il tempo passa, ma noi saremo ancora qui a chiedere, a te che leggi, di partecipare a ciò che oggi può sembrarti troppo difficile per gli sforzi di un singolo ma che domani sarà una locomotiva pronta a spingere quei vagoni rimasti fermi da tanto tempo!